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Cipro, Londra, Nobel: il viaggio di Pissaridis e il fallimento greco
di Evangelos Alexandris Andruzzos, Redazione Filo Italoellenico
Un Nobel greco che si vergogna della Grecia!
«Apri qualsiasi classifica internazionale: la Grecia è sempre ultima, dietro Bulgaria e Romania. Non mi irrita, mi preoccupa».
Sir Christopher Pissaridis, premio Nobel per l’Economia nel 2010, parla con il dolore di un patriota e il rigore di uno scienziato. Nato a Nicosia, Cipro, nel 1948, formatosi alla London School of Economics, ha dedicato la vita a studiare lavoro e innovazione. Ma quando guarda alla sua patria culturale – la Grecia – vede solo un popolo geniale in emergenza, incapace in tempo di pace.
https://en.wikipedia.org/wiki/Christopher_A._Pissarides
La diagnosi: “Siamo malati di individualismo”
Intervistato al Forum di Delfi, Pissaridis delinea senza sconti il cancro greco:
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Cronico “ό,τι είναι να γίνει, θα γίνει” (domani si fa): «I greci eccellono sotto minaccia, rischio, stress (vedi crisi 2010), ma in assenza di pressione sprecano tempo in liti ideologiche».
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Idiozia privatistica: «Ognuno cerca il vantaggio personale immediato, anche se danneggia il Paese. Il risultato? Un’economia a pezzi e servizi pubblici da Terzo Mondo».
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Allergia al bene comune: «Mancano visione collettiva e fiducia nelle istituzioni. Senza questo, neppure l’AI ci salverà».
Esempio emblematico: «In Svezia, se lo Stato chiede dati per una politica pubblica, i cittadini collaborano. In Grecia, mentono per sabotarla. È autolesionismo culturale».
Europa vs. USA-Cina: la battaglia dell’AI secondo Pissaridis
(Sintesi per Filo Italoellenico)
Il ritardo europeo
L’Europa ha perso il primo round nella corsa all’Intelligenza Artificiale, frenata da:
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Burocrazia eccessiva
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Troppo affidamento all’industria tradizionale (es. auto tedesche)
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Mancanza di un polo finanziario unificato (il post-Brexit UK non basta)
La tempesta perfetta
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I prodotti cinesi, esclusi dagli USA per i dazi, inonderanno l’Europa
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Senza protezioni, l’industria Ue perderà ogni incentivo a innovare
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Il venture capital è frammentato (USA: 1° posto, Cina: 2°, Europa: distante)
Pregi e difetti
✔ Punti di forza:
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Welfare solido (niente disuguaglianze estreme come in USA)
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Eccellenze in farmaci e moda
✖ Punti deboli:
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Settore pubblico irriformabile (soprattutto al Sud)
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Transizione digitale bloccata da “lobby della vecchia economia”
La ricetta
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Creare hub europei per ricerca digitale
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Riformare il pubblico (trovando una “via mediterranea”)
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Proteggersi dall’invasione cinese senza chiudersi
«Serve un New Deal tecnologico, o saremo colonia di Silicon Valley e Pechino» – C. Pissaridis
*(Dati: Forum di Delfi 2024 – Per l’articolo completo vedi pag. X)*
La beffa: un Nobel inascoltato in patria
Pissaridis ha rivoluzionato le teorie su occupazione e tecnologia, ma ad Atene lo ignorano! Le sue proposte per ridurre la disoccupazione giovanile (45%)? seppellite sotto i soliti “non si può” e “è colpa dell’UE”. Intanto:
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Le università greche sono ultime in Europa per ricerca.
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I brevetti pro-capite sono pari a quelli dell’Albania.
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Lo Stato arcaico, invecchiato, accentratore del potere decisionale, servile e clientelare, spende il 60% del PIL per pensioni e stipendi pubblici parassitari, lasciando zero per innovazione e crescita reale.
«Non è questione di risorse, ma di mentalità», insiste. «La Grecia ha talento, ma lo spreca in lagnanze e carrierismo da quattro soldi».
La provocazione (ennesima e con orgoglio!) del Filo Italoellenico
Pissaridis conferma ciò che denunciamo da anni: il fallimento greco è prima di tutto culturale. La corruzione generale che caratterizza l’intero paese lo relega in coda ai paesi europei in tutti i parametri civili, sociali, culturali, viene raccontata in ogni statistica, come per esempio la mancanza totale del Terzo Settore, la confusione perenne del volontariato considerato filantropia della curia da demandare agli ufficiali clericali pagati dallo Stato, i preti. Servirebbero:
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Una tassa sull’inerzia: penalizzare economicamente sul serio chi blocca riforme sociali, come la funzione di centri culturali, di solidarietà, di crescita sociale… per interessi personali.
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Scuole di disobbedienza civile: insegnare ai giovani a sfidare la gerontocrazia parassitaria, il politicante ipocrita, il manipolatore di massa, il proprietario degli algoritmi responsabili dell’idiozia mimetica nell’antipolitica, creare incubatori di idee contro lo sfruttamento economico unilaterale, promuovere il pluralismo degli interessi creativi, l’umanità come motore della vita pubblica.
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Un “shock” europeo: “se Bruxelles imponesse ai greci di votare solo sotto i 50 anni, che hanno viaggiato e visto il mondo come cresce in fretta, forse cambierebbe qualcosa.”
«Ma nessuno vuole davvero cambiare», sospira il Nobel. «Preferiamo essere vittime, non protagonisti».
IN CHIUSURA, RICAPITOLIAMO SOMMESSAMENTE:
Mentre la Turchia lancia satelliti e la Bulgaria attira investimenti tech, la Grecia discute ancora se l’orario d’ufficio debba finire alle 14:00. Pissaridis, con la sua pacata disperazione, è il miglior accusatore di questo suicidio nazionale che dura oramai da oltre 200 anni.
«Finché i greci non smetteranno di odiarsi più dei nemici esterni, augurandosi la morte della loro capra da cortile, resteranno i buffoni d’Europa»
– e il Nobel, purtroppo, ha ragione!