Pitagora vs Democrito: un confronto immaginario tra due giganti del pensiero
Immaginiamo un confronto odierno tra due figure storiche di immenso spessore: Pitagora e Democrito. Due filosofi, due matematici, due visionari che, seppur vissuti in epoche diverse, hanno plasmato il nostro modo di intendere la realtà.
di Evangelos Alexandris Andruzzos
Materia, fisica e matematica: un dialogo tra due epoche
Davanti a un pubblico attento e incuriosito, Pitagora, con la sua aura di misticismo e l’amore per l’armonia numerica, potrebbe sostenere l’idea di una materia formata da entità geometriche perfette, i numeri. Democrito, invece, con il suo pragmatismo e la sua visione atomistica, potrebbe argomentare a favore di una materia composta da particelle indivisibili, gli atomi, in perenne movimento.
La rivoluzione del tempo e dello spazio
Entrambi i pensatori, però, si troverebbero d’accordo sul fascino del cosmo e sulla sua natura enigmatica. Un terreno fertile per discutere delle rivoluzioni concettuali avvenute nei secoli. Pitagora, immerso nella concezione di un tempo ciclico e di un universo perfetto, si scontrerebbe con la visione di Democrito, più incline all’idea di un tempo lineare e di un universo infinito e caotico.
Dall’antico al moderno: la sfida del pluriverso
Le loro riflessioni però si scontrerebbero frontalmente con le scoperte scientifiche moderne, dalla teoria della relatività di Einstein alla fisica quantistica. Concetti come pluriverso, buchi neri, mondi paralleli e dimensioni extra aprirebbero nuovi scenari, sfidando le certezze di entrambi i filosofi.
Un ponte tra culture: l’eredità ItaloEllenica
Questo confronto immaginario rappresenta un ponte tra culture, un invito a riscoprire l’eredità scientifica greco-romana di cui l’Italia e la Grecia sono eredi. Un patrimonio prezioso che, purtroppo, tendiamo a trascurare, perdendo di vista l’importanza della divulgazione scientifica e del dialogo tra discipline diverse.
Un appello alla riscoperta della scienza
Il mio appello si conclude con un invito a colmare questo gap, a riavvicinare il pubblico alla scienza, a far rivivere il fervore intellettuale di Pitagora e Democrito nei tempi odierni, così fertili di novità scientifiche entusiasmanti, stupendi, rivoluzionari. Un invito a guardare al futuro con curiosità e a non temere le sfide poste dalle nuove scoperte, consapevoli che la conoscenza è la chiave per comprendere il mistero dell’universo.
Vi propongo questo dialogo come stimolo di riflessione utile al ripensamento dei termini vetusti, obsoleti, appresi nella nostra vita, fin dall’insegnamento scolastico, tutto basato su cognizioni elementari fallaci, semplicistiche, per formare personalità statiche, conformiste, facilmente gestibili da apparati di potere centralizzato, tramite la conoscenza addomesticata per la conservazione del potere ideologico e secolare in mano ad un’élite mistificatrice, tra apparati di stato, religione, e rispettive istituzioni di controllo dei comportamenti di massa.
Il mio intento è offrire una provocazione di natura divulgativa, offrire spunti di riflessione per un pubblico ampio, italiano e greco, invitandolo a riscoprire la bellezza e l’importanza della scienza, fin dalla sua nascita tra i greci del mare Egeo, e poi esteso in tutto il Mediterraneo e il mondo intero dai romani. Un patrimonio comune offerto al mondo intero che affonda le sue radici nella cultura greco-romana, di cui possiamo essere fieri, a condizione di avvicinarci alla materia e comprendere i suoi concetti, la sua terminologia.
Formatore, sociologo, giornalista, editore.
Consulente organizzazione e comunicazione.
Coordinatore di progettazione europea internazionale.
Il Multiverso: un’infinità di universi oltre il nostro
Immaginate un universo non come lo conosciamo per intuizione fantasiosa noi, ma come una bolla pulsante, in continua evoluzione, dove la materia si trasforma in energia e viceversa. Un universo che non è solo, ma fa parte di un’infinità di altri universi, tutti collegati tra loro da buchi neri come tunnel spazio-temporali.
Questa è la teoria del multiverso, una teoria affascinante che sta guadagnando sempre più credito tra gli scienziati, tra cui il fisico Carlo Rovelli.
en.wikipedia.org/wiki/Carlo_Rovelli
Perché il multiverso è possibile?
Secondo Rovelli, la teoria del multiverso è una conseguenza naturale della teoria della gravità quantistica a loop, una teoria che descrive la gravità a livello microscopico. In questa teoria, lo spaziotempo non è una superficie liscia, ma è fatto di minuscoli “loop” di energia. Questi loop possono interagire tra loro in modi diversi, dando origine a universi con differenti leggi fisiche e proprietà.
Esistono diverse prove che supportano la teoria del multiverso. Alcune di queste prove provengono dallo studio del microcosmo, come le particelle elementari che si comportano come se provenissero da universi diversi. Altre prove provengono dallo studio del macrocosmo, come la struttura a grande scala dell’universo, che potrebbe essere spiegata solo se l’universo è uno di tanti.
La teoria del multiverso apre nuove frontiere per la ricerca scientifica. Per esempio, ci permette di esplorare la possibilità che esistano universi con leggi fisiche diverse dalle nostre, e quindi con forme di vita completamente diverse.
La teoria del multiverso ci ricorda che l’universo è un luogo pieno di misteri che aspettano di essere svelati. È una teoria che ci invita a guardare oltre il nostro piccolo universo e ad immaginare un’infinità di altri mondi, tutti da scoprire.
La teoria del multiverso è una teoria affascinante e rivoluzionaria che ha il potenziale di cambiare la nostra comprensione dell’universo. È una teoria fertile di ipotesi innovativa che ispira la comunità scientifica di orientare la ricerca, e ci invita a sognare e ad esplorare nuovi orizzonti scientifici.
Evangelos Alexandris Andruzzos – Fact Checker
Formatore, sociologo, giornalista, editore.
Consulente organizzazione e comunicazione.
Coordinatore di progettazione europea internazionale.