L’uomo migrante e i suoi compagni di viaggio: un viaggio attraverso la storia
L’uomo, nel corso della sua lunga storia, non è mai stato un essere statico. Fin dalle sue origini, si è spinto ad esplorare da nomade nuovi territori, spinto dalla necessità biologica di sussistenza in un ambiente con risorse limitate e facilmente esauribili e da un innato desiderio di conoscenza, dalla ricerca di risorse migliori o semplicemente dalla necessità di sfuggire a pericoli o carestie. Queste migrazioni non hanno riguardato solo l’uomo, ma hanno coinvolto anche un corteo di specie vegetali ed animali che, nel corso dei millenni, si sono legate indissolubilmente al suo destino e segnano con i reperti e fossili e documentazione di testi storici più recentemente, il percorso migratorio umano.
L’addomesticazione: una svolta epocale
Un punto di svolta fondamentale in questo viaggio condiviso è stata l’addomesticazione. Abbandonando la vita nomade e insediandosi stabilmente, l’uomo ha iniziato a coltivare la terra e ad allevare animali. Questa rivoluzione ha avuto un impatto profondo non solo sulla società umana, ma anche sulle specie che ha addomesticato.
La Mezzaluna fertile: culla della migrazione
La Mezzaluna fertile, regione che comprende la Mesopotamia, il Levante e l’Egitto, è considerata la culla di questa rivoluzione. Qui, circa 12.000 anni fa, l’uomo ha iniziato a coltivare cereali e legumi e ad addomesticare animali come l’ulivo, il bue, la pecora, la capra, la gallina e il cane. Queste nuove specie hanno fornito all’uomo cibo, vestiti, riparo e forza lavoro, permettendogli di prosperare e di espandersi in nuovi territori.
Migrazioni uomo-pianta-animale: un intreccio indissolubile
Le migrazioni umane non sono mai avvenute in maniera isolata. Insieme all’uomo, si sono spostate anche le specie vegetali ed animali che aveva addomesticato. L’ulivo, ad esempio, originario del Vicino Oriente, si è diffuso in tutto il Mediterraneo per il tramite dell’Egeo e della Grecia, diventando un elemento fondamentale della cultura e dell’economia di molte regioni. Allo stesso modo, il bue, simbolo divino per i minoici, micenei e greci, ma anche per i popoli della Persia e dell’India, prima forza motrice dell’uomo, ha accompagnato le sue migrazioni in Europa e Asia, facilitando il trasporto di merci e persone.
Il cavallo: un nuovo compagno di viaggio
Dalle pianure delle steppe, dalla cultura Kurgan-Yamnaia, insieme agli Indoeuropei conquistatori è arrivato il cavallo, loro veicolo di traino e carro da guerra, animale destinato a rivoluzionare il modo di vivere dell’uomo. Addomesticato circa 5.500 anni fa, il cavallo è diventato un’arma bellica formidabile, permettendo alle popolazioni che lo possedevano di conquistare velocemente vasti territori. Ma il cavallo non è stato solo uno strumento di guerra: è stato anche un prezioso compagno di lavoro, utilizzato per il trasporto di merci e persone e un importante mezzo di comunicazione.
La ricerca scientifica svela i segreti del passato
La ricerca scientifica, attraverso l’analisi del DNA di piante e animali, ci permette di ricostruire le migrazioni del passato con sempre maggiore precisione. Grazie a queste ricerche interdisciplinari, possiamo capire come l’uomo e le specie che ha addomesticato si siano mossi nel tempo e nello spazio, intrecciando le loro storie e creando un legame indissolubile che ha plasmato il nostro mondo. Non è affatto sorprendente trovare scheletro di gatto tra i reperti venuti alla luce negli scavi archeologici, e i più antichi li troviamo proprio a Lerna, luogo mitico di Ydra Lernea dalle molte teste affrontata da Ercole, nelle fonti d’acqua e vasto lago vicino ad Argos. E’ stato un antichissimo insediamento di popolazione arrivata via mare dall’Anatolia, probabilmente Asia Minore, portando con sé piante e animali addomesticati, come l’ulivo, il cedro, il grano, la fava, le lenticchie, la pecora, la capra, la gallina, il bue ma anche il cane e il gatto.
Conclusione:
Le migrazioni umane e le migrazioni delle specie vegetali ed animali sono due fenomeni strettamente connessi che hanno contribuito a plasmare il nostro pianeta. L’uomo, nel suo viaggio attraverso la storia, non è mai stato solo: ha portato con sé un corteo di specie che hanno condiviso il suo destino, influenzando il suo sviluppo e la sua cultura. La comprensione di queste migrazioni ci permette di apprezzare la complessità della storia della vita sulla Terra e l’interconnessione tra uomo e natura. Nello studio relativo alla mappa della migrazione del gatto in Europa, troviamo le conferme di questa lettura del fenomeno migratorio dall’anatolia verso l’occidente, dopo l’addomesticazione dell’uomo in civiltà agricola e pastorale.
The Five thousand years of history of domestic cat in Central Europe.