Sociologia della Comunicazione
La sfida della comunicazione digitale massificante e la perdita del pensiero critico
Introduzione
I moderni sistemi di telecomunicazione dell’ultimo secolo dell’avvento della radio prima, della televisione poi, in particolare quelli digitali odierni, hanno rivoluzionato il modo in cui comunichiamo, interagiamo e processiamo le informazioni. Tuttavia, questa rivoluzione tecnologica, non è priva di conseguenze negative. La iperinformazione, tsunami di dati offerti in costanti flussi dall’esterno al soggetto, spinge inconsapevolmente alla semplificazione dei discorsi, la riduzione delle informazioni qualitative a favore di quelle quantitative, e la formazione di echo chamber (bolle di rinforzo collettivo) stanno portando a un impoverimento del pensiero critico e a una crescente passività comportamentale. Questo articolo analizza le cause di questi fenomeni, fornisce riferimenti bibliografici e offre consigli pratici per affrontare questa deriva comunicativa.
Analisi del Problema
1. Semplificazione del Discorso
La comunicazione digitale tende a privilegiare messaggi brevi, immediati e di facile consumo. Piattaforme come Twitter (ora X), Instagram e TikTok impongono limiti di caratteri o durata, costringendo gli utenti a ridurre contenuti complessi in forme semplificate e tempo a disposizione per la reazione critica, spingendo verso reazioni sentimentale, polarizzate, estetiche, superficiali. Questo fenomeno, definito da Neil Postman in “Divertirsi da morire” (1985), porta a una perdita di profondità e inquadramento critico nei discorsi, favorendo una comunicazione povera di dati, superficiale, effimera, distraente, inutile e alla lunga dannosa.
2. Echo Chamber e Bolle di Rinforzo
Gli algoritmi delle piattaforme digitali sono progettati per mostrare contenuti in linea con le preferenze e le convinzioni degli utenti, creando così casse di rissonanza, echo chamber (Sunstein, 2001). Questo tipico fenomeno di appoggio collettivo al senso comune, rinforza stereotipi e pregiudizi, limitando l’esposizione a punti di vista diversi e riducendo la capacità di pensiero critico. Chi prova ad analizzare a fondo un argomento, viene cacciato come disturbatore della quiete del gregge, dell’opinione condivisa. Questa reazione posta al rafforzamento di mentalità ottusa, reazionaria, populistica, volgare, spregiativa verso elementi di qualità nel dialogo.
3. Omologazione, Conformismo e Mentalità di Gregge
La pressione sociale online spinge gli utenti a conformarsi alle opinioni dominanti, un fenomeno noto come mentalità di gregge (Le Bon, 1895). Questo comportamento è amplificato dai like, condivisioni e commenti, che creano un senso di appartenenza ma scoraggiano il dissenso e l’originalità e guidano al trionfo della banalità. Succede a tutte le piattaforme che vendono visibilità, incassando denaro per spingere gli algoritmi a privilegiare i contribuenti per apparire. Un trucco perfido, commerciale di infimo grado che però domina incontrastato la massa degli utenti del web, gli webeti.
4. Impigrimento del Ragionamento Analitico
La facilità di accesso alle informazioni ha portato a un impigrimento cognitivo (Carr, 2010). Gli utenti tendono a fare affidamento su fonti superficiali, di percezione intuitiva, quasi sempre ingannevoli e fallaci, evitando approfondimenti e analisi critiche. Questo fenomeno di vera e propria epidemia dell’incapacità a ragionare in proprio su basi certe di dati, è stato descritto da Nicholas Carr in “Internet ci rende stupidi?“, dove sostiene che la rete sta modificando il nostro modo di pensare, rendendoci meno capaci di concentrazione e riflessione. Così si tende a rinchiudersi in stretti angoli di comfort zone individuali, difendendosi ad oltranza da disturbi esterni, da ogni opinione ritenuta deforme, scomoda, da quella adottata già come Verità Personale, da non trattare, da “rispettare”.
Riferimenti Bibliografici
- Postman, N. (1985). Divertirsi da morire. Il discorso pubblico nell’era dello spettacolo.
- Sunstein, C. (2001). Republic.com. Princeton University Press.
- Le Bon, G. (1895). Psicologia delle folle.
- Carr, N. (2010). Internet ci rende stupidi? Come la rete sta cambiando il nostro cervello.
- Turkle, S. (2015). La conversazione necessaria. La forza del dialogo nell’era digitale.
Consigli per Affrontare la Passività Comportamentale
1. Promuovere l’Educazione Digitale con il Corretto Uso e la Netiquette
- Alfabetizzazione mediatica: Insegnare agli utenti a riconoscere le fonti affidabili, a verificare le informazioni di qualità e a evitare la disinformazione.
- Pensiero critico: Introdurre corsi e workshop che stimolino il ragionamento analitico e la capacità di valutare criticamente i contenuti online, sapere distinguere le fonti inaffidabili, riconoscere le analisi serie, seguire e partecipare discussioni pubbliche utili alla collettività.
2. Diversificare le Fonti di Informazione
- Uscire dalle echo chamber: Incoraggiare gli utenti a seguire fonti e opinioni diverse dalle proprie, originali ed elaborate, sostanziali e utili, per ampliare la prospettiva e ridurre i pregiudizi.
- Utilizzare piattaforme alternative: Esplorare piattaforme che promuovono il dialogo costruttivo e il confronto, come forum tematici o comunità online basate su argomenti specifici.
3. Limitare o Escludere l’Uso dei Social Media Commerciali
- Tempo di qualità online: Stabilire limiti di tempo per l’uso dei social media di svago, e privilegiare attività che richiedono maggiore impegno cognitivo, come la lettura di libri o articoli approfonditi, discussioni originali, programmare attività condivise ecc.
- Disintossicazione digitale: Promuovere periodi di “disconnessione” per favorire la riflessione e il recupero della concentrazione. Il sottoscritto ha già cancellato i propri profili da tutti i social network, mantendendo solo piattaforme di telecomunicazione in video e audiochiamata con limitato, ben selezionato numero di utenti ritenuti validi interlocutori.
4. Favorire il Dialogo Interpersonale
- Comunicazione faccia a faccia: Valorizzare le interazioni personali, che permettono una comunicazione più ricca e sfumata rispetto a quella digitale. Possibilità ci sono innumerevoli, e l’immediato futuro sarà fertile di simili iniziative della Società Civile. Questo portale www.grecia.it entra in questa ottica come veicolo di incontri dal vivo promossi e coordinati sul web.
- Gruppi di discussione: Creare spazi di confronto offline, come circoli culturali o gruppi di lettura, dove sia possibile discutere temi complessi in modo approfondito. A supporto possono coesistere spazi virtuali, ma non il contrario.
5. Utilizzare la Tecnologia in Modo Consapevole
- Strumenti di verifica: Utilizzare tool come fact-checking per verificare le informazioni prima di condividerle.
- Algoritmi trasparenti: Chiedere dalle autorità pubbliche maggiore tutela e trasparenza alle piattaforme digitali riguardo al funzionamento degli algoritmi, per ridurre il rischio di manipolazione e circolazione di false notizie, abuso di posizione dominante, pubblicità ingannevole e tante altre forme di illegalità oggi dilaganti.
6. Promuovere la Creatività e l’Originalità
- Contenuti autoprodotti: Incoraggiare gli utenti a creare e condividere contenuti originali, ragionamenti compiuti e scientificamente validi, piuttosto che limitarsi a condividere quelli esistenti e accarezzare sentimentalismi e reazioni emotive sterili di significato e utilità, colmo di banalità.
- Arte e cultura: Valorizzare l’arte, la letteratura e la cultura come strumenti per stimolare il pensiero critico e la riflessione, la creazione di nuove opportunità rigenerativa, ispiratrice di occasioni per confronto e sintesi di idee e cooperazioni in loco.
Conclusione
La comunicazione digitale ha portato indubbi vantaggi, ma ha anche creato nuove sfide per la società. La semplificazione dei discorsi, la formazione di echo chamber e l’impigrimento del ragionamento critico sono problemi reali che richiedono un’azione consapevole e strutturata. Attraverso l’educazione digitale, la diversificazione delle fonti di informazione e la promozione del dialogo interpersonale, è possibile contrastare questa deriva e favorire una comunicazione più ricca, profonda e costruttiva. Come sostiene Sherry Turkle in “La conversazione necessaria”, è fondamentale ritrovare il valore del dialogo autentico in un’era dominata dalla superficialità digitale.
Il nostro Portale FILO ITALOELLENICO insegue proprio questa linea alternativa al declino digitale, offrendo ai lettori un angolo di dialogo di qualità sulla generalità della vita moderna, parte di un mondo in rapida trasformazione e a rischio di perdere la propria identità culturale, per l’omologazione al non-pensiero dominante dell’effimera anticultura virtuale che riduce i cittadini in webeti.