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APRILE E MAGGIO: MESI DI LIBERAZIONE E LOTTA
Care lettrici, cari lettori del Filo Italoellenico,
aprile e maggio sono mesi che racchiudono due date fondamentali per la storia italiana, simboli di riscatto, libertà e giustizia sociale: il 25 aprile (Festa della Liberazione) e il 1° maggio (Festa dei Lavoratori). Due ricorrenze che, al di là dei confini nazionali, parlano un linguaggio universale di resistenza e dignità.
25 APRILE: LA LIBERAZIONE DAL NAZIFASCISMO
Le origini
Il 25 aprile 1945 segna la vittoria della Resistenza partigiana, iniziata proprio sul suolo greco di Cefalonia con il diniego delle forze militare italiane di consegnare le armi e arendersi ai nazisti, contro l’occupazione nazista e il regime fascista di Mussolini. Fu il culmine di una lotta durata due anni, in cui migliaia di uomini e donne – di ogni estrazione sociale e ideologia – si unirono per riconquistare la democrazia.
Il significato oggi
In Italia, questa data è festa nazionale: cortei, concerti e dibattiti ricordano il valore della Costituzione antifascista nata da quella lotta. Per la comunità ellenica, è un’occasione per riflettere sui paralleli con la propria storia: come l’Italia, anche la Grecia ha conosciuto l’oppressione nazista (1941-1944) e la successiva guerra civile, pagando un prezzo altissimo per la libertà.
“La Resistenza non fu solo italiana, ma europea: un inno alla solidarietà tra popoli tra partigiani solidali e combattenti.”
1° MAGGIO: LA FESTA DI CHI LAVORA
Le radici operaie
Nato dalle battaglie per la giornata lavorativa di 8 ore (Chicago, 1886), il 1° maggio è la festa globale dei lavoratori. In Italia, divenne simbolo delle lotte contadine e operaie del ’900, soprattutto nel Sud, dove miseria e sfruttamento spinsero milioni a emigrare. Anche in questa circostanza la presenza popolare greca e Arberesh, tipicamente fiera e indomabile, svolse un ruolo di traino per le lotte sociali e rivendicazioni di classe, proprio nella Piana de’ Greci, oggi denominata Piana degli Albanesi, perché originari del Peloponneso dopo l’arrivo degli Ottimano e tra loro esistono miei progenitori fuggiti in Sicilia.
Oggi, tra conquiste e nuove sfide
Piazze gremite, concerti (a Roma, il tradizionale Concertone), ma anche riflessioni sulle precarietà moderne, incertezze sul futuro, fluidità di valori e stravolgimento del senso di comunità e solidarietà, scomparsa dietro i consumi egoistici e spesso futili, a scopo solo di esibizionismo. Dai rider ai lavoratori della gig economy, ci sono milioni di giovani in corsa per sbarcare il lunario della mobilità, di fatto senza diritti e prospettive. In Grecia, dove la crisi ha colpito duramente i diritti del lavoro, questa data è un monito per non dimenticare le battaglie del passato.
“Senza memoria delle lotte, non c’è futuro per i diritti.”
UN FILO ROSSO TRA ITALIA E GRECIA
Queste due feste parlano di resilienza e solidarietà, valori cari a entrambi i nostri popoli. Se il 25 aprile ricorda che nessuna dittatura è invincibile, il 1° maggio afferma che il lavoro è dignità, non merce.
In un’Europa divisa da disuguaglianze e nazionalismi, queste ricorrenze ci insegnano che:
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La libertà va difesa ogni giorno.
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I diritti non sono mai conquiste definitive.
Per saperne di più:
- Film consigliati: “Roma città aperta” (Rossellini, 1945) / “Ladri di biciclette” (De Sica, 1948).
- Libri: “Il sentiero dei nidi di ragno” di Italo Calvino (Resistenza) / “Christos si è fermato a Eboli” (Carlo Levi, lotte contadine).
Vi invitiamo a condividere con noi le vostre storie familiari legate a queste date: la storia siamo noi, ieri come oggi.
Buon 25 aprile, buon 1° maggio!
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La Redazione del Filo Italoellenico