Dati preoccupanti sul riscaldamento e l’aumento di salinità e drastica perdita di biodiversità nel Mar Mediterraneo.
Il clima sta cambiando velocemente e ce ne accorgiamo ogni anno di più! Tra 2023 e 2024 non c’è stato inverno, niente nevicate sui monti, pericolo di siccità per l’estate, agricoltura in ginocchio. E anche il mare soffre del riscaldamento, nuove specie marine, pericolose anche per l’uomo, stanno colonizzando il Mediterraneo, cambiando l’equilibrio biologico del Mare Nostrum. Vediamo una sintesi del contenuto a soli titoli:
Riscaldamento:
Il 2022 è stato l’anno più caldo di sempre per il Mediterraneo, con una temperatura media di 15,34°C, superiore di 0,4°C alla media del periodo 1982-2011.
L’aumento di temperatura è più marcato nel bacino occidentale, con anomalie fino a +1°C.
Il riscaldamento è causato principalmente dal cambiamento climatico, che determina un aumento dell’irraggiamento solare e una diminuzione della ventilazione.
Salinità:
Il Mediterraneo è diventato più salato negli ultimi decenni, con un aumento di 0,1 unità di salinità per decennio.
L’aumento di salinità è dovuto principalmente all’evaporazione, che aumenta con l’aumento della temperatura.
L’aumento di salinità può avere un impatto negativo sulla biodiversità marina e sulle attività umane.
Conseguenze:
Il riscaldamento e l’aumento di salinità del Mediterraneo possono avere diverse conseguenze negative, tra cui:
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- Perdita di biodiversità marina
- Aumento della frequenza e dell’intensità di eventi meteorologici estremi
- Danni alle coste e alle infrastrutture costiere
- Peggioramento della qualità dell’acqua
- Impatti negativi sulla pesca e sull’acquacoltura
Conclusioni:
Il riscaldamento e l’aumento di salinità del Mediterraneo sono un problema serio che richiede un’azione urgente per contrastare il cambiamento climatico.
È necessario un impegno internazionale per ridurre le emissioni di gas serra e proteggere il Mar Mediterraneo.
N.B. Secondo la mia opinione, il ricorso all’energia nucleare a fusione fredda del nucleo d’idrogeno, senza scorie radioattive, sarà la soluzione. Ci sta già lavorando in Francia un team internazionale per la costruzione della prima centrale, tecnologia che sarà presto condivisa da tutte le nazioni cooperanti. La Cina pure, segue una sua strada parallela sperimentando un modello analogo. L’unica speranza non è tanto la prevenzione dei produttori di beni e consumatori scellerati, quanto la disponibilità di energia pulita a basso costo e ad altissimo rendimento.
Link all’articolo originale: repubblica.it/green-and-blue/2024/01/11/news/mediterraneo_record_riscaldamento_salinita-421848597/
Consulente organizzazione e comunicazione.
Coordinatore di progettazione europea internazionale.