Gli armatori greci dominano il mercato globale delle navi cisterna
Le petroliere di proprietà greca raggiungono un valore di 70 miliardi di dollari, secondo la società britannica VesselsValue
Gli armatori greci rimangono di gran lunga gli attori dominanti nel mercato globale delle navi cisterna, poiché le navi cisterna di proprietà greca raggiungono un valore di 70 miliardi di dollari, secondo la società britannica VesselsValue.
Secondo gli ultimi dati di febbraio 2024 a disposizione di “Kathimerini”, gli armatori greci possiedono la terza flotta più grande del mondo, pari a circa 169,4 miliardi di dollari.
Al primo posto ci sono gli armatori giapponesi con una flotta del valore di quasi 206,4 miliardi di dollari, seguiti a ruota dai cinesi con navi per un valore totale di 204 miliardi di dollari. Al quarto posto ci sono gli americani con navi dal valore cumulato di quasi 100 miliardi di dollari (la metà del valore riguarda però navi da crociera), seguiti da Singapore con 85,6 miliardi di dollari.
Completano la top ten gli armatori provenienti da Corea del Sud, Norvegia, Gran Bretagna, Germania e Hong Kong.
Differenza di qualità
Tuttavia, gli armatori greci possiedono di gran lunga la flotta di petroliere più importante, a causa delle dimensioni e dell’età delle loro navi: quindi, mentre i cinesi sono in testa nel numero di petroliere, i greci hanno navi molto più costose, che sono sia più grandi che più nuove , grazie ai recenti investimenti che hanno fatto e continuano a fare. Superano così i cinesi di oltre 22 miliardi di dollari.
Nello specifico, secondo la società di analisi VesselsValue, controllata dallo scorso anno da Veson Nautical, gli armatori greci dispongono di navi per un valore complessivo di 169,39 miliardi di dollari, di cui navi cisterna per 69,51 miliardi di dollari, navi portarinfuse 49,5 miliardi e gas naturale liquefatto ( Le navi GNL) ammontano a 31,13 miliardi di dollari.
Si sottolinea che la flotta di trasporto GNL di proprietà greca è la seconda in valore al mondo, seconda solo a quella di proprietà dei giapponesi. I valori in questo settore rimangono stabili su livelli elevati dal 2022 a causa dell’aumento della domanda.
Esiste anche una flotta di navi portacontainer più piccola che è in mano alla Grecia e si stima valga 10,15 miliardi di dollari.
Come commenta la società britannica di dati marittimi, negli ultimi due anni le sanzioni in corso contro la Russia e il conseguente aumento della domanda hanno continuato ad aumentare i profitti delle navi cisterna.
Inoltre, l’evolversi della situazione nel Mar Rosso fornisce ulteriore sostegno agli utili, almeno nel breve termine. Ciò ha mantenuto i valori delle navi cisterna attorno ai livelli più alti dal 2010 per la maggior parte delle dimensioni dei carichi.
Fonte: Kathimerini
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