Il razzismo è un’ideologia criminale, antiscientifica, violenta

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Il razzismo è un’ideologia criminale, antiscientifica, violenta

combatte prima sul campo e scrive poi sul web:

Evangelos Alexandris Andruzzos

Il 21 marzo, Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Discriminazione Razziale, ci ricorda il massacro di Sharpeville in Sudafrica, che il razzismo non è solo un retaggio del passato, ma una piaga che continua a manifestarsi in forme nuove e insidiose. Nonostante la scienza abbia dimostrato che il concetto di “razza” non ha alcun fondamento biologico, questa parola continua a essere strumentalizzata per giustificare disuguaglianze, violenze e discriminazioni.

La razza è una costruzione mentale senza fondamento

La genetica e l’antropologia moderna hanno chiarito che esiste una sola specie umana: l’Homo Sapiens. Le differenze fisiche tra gli individui, come il colore della pelle, sono il risultato di adattamenti climatici e geografici, non di una presunta diversità biologica. Il concetto di razza, quindi, è un costrutto sociale e culturale, privo di basi scientifiche.

Eppure, questa parola continua a essere utilizzata per dividere, escludere e opprimere. Come ricorda il linguista Lino Leonardi nel suo libro Razza, preistoria di una parola disumana, il termine “razza” ha origini lontane e inquietanti. Nato nel mondo della zootecnia per indicare la selezione degli animali, è stato poi applicato agli esseri umani per giustificare gerarchie e discriminazioni.

Il razzismo è un’ideologia violenta e criminale

Il razzismo non è solo un’idea sbagliata; è un’ideologia che ha causato sofferenze indicibili. Dal genocidio nazista all’apartheid sudafricano, dalla segregazione razziale negli Stati Uniti alle politiche migratorie disumane dell’Europa contemporanea, il razzismo ha sempre avuto conseguenze devastanti.

Oggi, purtroppo, assistiamo a un preoccupante ritorno di retoriche razziste, spesso legate a movimenti sovranisti e populisti. Questi gruppi utilizzano il concetto di “razza” per alimentare paure, dividere le comunità e giustificare politiche di esclusione e violenza.

Perché il razzismo è ancora vivo?

Come sottolinea lo storico Andrea Grasiosi in Il ritorno della razza, il razzismo sopravvive perché risponde a bisogni profondi e distorti: il desiderio di superiorità, la paura del diverso, la ricerca di un capro espiatorio per problemi sociali ed economici.

Tuttavia, il razzismo non è solo frutto di ignoranza. È anche un’arma politica, utilizzata per mantenere il potere e il controllo. Chi promuove ideologie razziste sa che dividere le persone è il modo più efficace per distrarle dalle vere cause delle disuguaglianze: lo sfruttamento economico, l’ingiustizia sociale e la mancanza di opportunità.

Combattere il razzismo è un dovere di tutti, mio per primo!

Per sconfiggere il razzismo, dobbiamo prima di tutto smascherare la sua natura antiscientifica e ideologica. Dobbiamo ricordare che le differenze tra gli esseri umani sono una ricchezza, non una minaccia.

In secondo luogo, dobbiamo contrastare attivamente le retoriche razziste, ovunque si manifestino, soprattutto in ambiti elitari, esclusivi, di privilegiati e di caste aristocratiche, come lo sono di fatto molte logge massoniche che continuano a masticare tuttora tale terminologia in locuzioni di indottrinamento, fregandosi altamente della scienza e della logica comune, pur di mantenere il distacco presunto di superiorità palese, per il colore della pelle. Questo combattimento estremo contro la discriminazione, significa educare le nuove generazioni al rispetto e alla solidarietà, promuovere politiche inclusive e lottare contro ogni forma di discriminazione.

Infine, dobbiamo riconoscere che il razzismo non è un problema di “altri”. È un problema che riguarda tutti noi, me steso in primis, perché mina alla base i valori di uguaglianza e dignità su cui si fondano le nostre società.

Conclusione e suggerimento

Il razzismo è un’ideologia violenta e antiscientifica, davvero criminale anche se nascosta spesso sotto le parvenze della colta borghesia delle buone maniere e presunta superiorità morale, culturale, religiosa, che continua a causare sofferenze e divisioni. Combatterlo non è solo un dovere morale; è una necessità per costruire un futuro migliore. Come ci ricorda la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Discriminazione Razziale, la lotta contro il razzismo inizia da ciascuno di noi, con le parole che scegliamo e le azioni che compiamo ogni giorno.

Per un mondo senza razze, ma ricco di umanità.

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