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SOCIOBIOLOGIA
La scienza svela i segreti della longevità: Geni, microbioma, socialità e stile di vita sano
Scrive Evangelos Alexandris Andruzzos
Sociologo, socioterapeuta
Maria Brania Morera, la donna americana superanziana che ha vissuto lucidamente e in autonomia fino a 117 anni, è stata al centro di uno studio scientifico geriatrico che svela i segreti della longevità. Maria, che prima della sua morte, avvenuta lo scorso agosto 2024, era la persona vivente più anziana del mondo, aveva dei geni che mantenevano le sue cellule “più giovani” di circa 17 anni, e il suo microbioma intestinale simile a quello di un bambino, rendendola una testimonianza vivente dell’importanza della genetica e di uno stile di vita sano per prevenire malattie e allungare la vita, di natura programmata intorno ai 120 anni.
La scienza dietro la longevità
Un team di scienziati, guidato dal professore di genetica dell’Università di Barcellona Manel Esteller, ha condotto uno studio completo sul microbioma e sul DNA di Maria. I risultati sono stati sorprendenti: i suoi geni permettevano alle sue cellule di comportarsi come se avesse 17 anni in meno rispetto alla sua età reale. Allo stesso tempo, il suo microbioma (i batteri presenti nel suo intestino) assomigliava a quello di un neonato, evidenziando l’importanza della salute dell’intestino nel mantenimento del benessere.
L’importanza della genetica e del microbioma
Mary aveva ragione quando attribuiva la sua longevità a una “buona genetica”. Lo studio ha confermato che i suoi geni le hanno permesso di mantenere la sua lucidità quasi fino alla fine della sua vita, con disturbi limitati a dolori articolari e perdita dell’udito. Tuttavia, la genetica non era l’unica causa. Anche il suo microbioma, che assomigliava a quello di un neonato, ha contribuito a mantenere la sua salute, evidenziando l’importanza della salute intestinale nella longevità.
Il ruolo di uno stile di vita sano, della buona socializzazione, affetti, vita serena
Oltre ai suoi “geni privilegiati” perché ereditati dalla nascita, Mary ha seguito uno stile di vita sano che ha aumentato la sua longevità. La sua alimentazione si basava sui principi della dieta mediterranea, con tre yogurt al giorno, ed evitava alcol e fumo. La sua attività fisica comprendeva passeggiate, mentre la sua intelligenza emotiva e lo stretto rapporto con la famiglia e gli amici l’hanno aiutata a evitare il declino fisico e mentale.
Conclusioni da trarre da Maria e prospettive future per tutti noi
Lo studio di Maria offre informazioni preziose per gli scienziati che cercano di sviluppare trattamenti per le malattie legate all’età. La geriatria può permettere una longevità per tutti intorno ai 120 anni, purché in osservanza con le regole preventive della buona salute, del benessere mentale e le attività sociali, le interazioni con il proprio gruppo di appartenezna affettiva ed intellettiva. L’effetto combinato di genetica, microbioma, dieta, socialità, movimento fisico e mentale con uno stile di vita sano e attivo, è fondamentale per raggiungere la longevità e il benessere. Maria Brania Morera non era solo una super anziana, ma un esempio vivente di come la natura e l’educazione possono lavorare insieme per creare una vita lunga e sana.
Con informazioni del Guardian