L’identità greca tra storia e controversie: il revisionismo nazionalista albanese e le sue radici
L’identità ellenica, con le sue radici millenarie, è da sempre un pilastro della cultura europea e mediterranea. Tuttavia, negli ultimi decenni, alcune correnti nazionaliste albanesi hanno avanzato tesi revisioniste che mettono in discussione l’autenticità e la continuità dell’identità greca, sostenendo che i Greci moderni non discenderebbero direttamente dagli antichi Elleni, ma sarebbero il risultato di processi di assimilazione e costruzione culturale. Queste affermazioni, sebbene prive di fondamento scientifico, meritano di essere analizzate per comprendere le dinamiche storiche, culturali e politiche che le alimentano.
Chi scrive è discendente di padre originario dalla Ionia, area metropolitata di Smyrne e madre Dorica, zona di Arcadia e Sparta. Da linea materna sono anche Arvanitis, discendente da immigrati soldati nel 1360-1 nel Peloponneso e distinti nei secoli come rivoluzionari, eroi nazionali.
Le origini del revisionismo: gli Illiri come “veri autoctoni”
Una delle tesi centrali del nazionalismo albanese, iniziato con la decisione del dittatore Hotza che ha deciso così e basta, è che gli Albanesi discendano direttamente dagli Illiri, un antico popolo indoeuropeo che abitava la regione balcanica occidentale. Secondo questa narrativa, gli Illiri sarebbero i veri autoctoni della penisola, mentre i Greci sarebbero arrivati successivamente, colonizzando e assimilando le popolazioni locali. Questa visione, però, non trova riscontro nelle fonti storiche e archeologiche.
Gli studi accademici dimostrano che Illiri e Greci erano due popoli distinti, con lingue, culture e territori separati. Gli Illiri occupavano principalmente le regioni occidentali dei Balcani (odierna Albania, Montenegro e parte della Croazia), mentre le civiltà greche si svilupparono nella Grecia continentale, nelle isole dell’Egeo e lungo le coste dell’Asia Minore. Fonti antiche, come gli scritti di Erodoto e Tucidide, attestano chiaramente questa distinzione.
https://it.wikipedia.org/wiki/Greci_di_Albania
Gli Arvaniti e la questione dell’assimilazione
Un altro argomento spesso utilizzato dai nazionalisti albanesi è la presenza degli Arvaniti, come i miei antenati materni almeno in parte, un gruppo etnico di origine albanese che si stabilì in Grecia durante il Medioevo. Gli Arvaniti, che oggi si identificano come greci, vengono citati come prova che molti “greci” sarebbero in realtà albanesi ellenizzati. Tuttavia, questa tesi ignora il fatto che gli Arvaniti rappresentano solo una piccola parte della popolazione greca e che la loro migrazione avvenne secoli dopo la formazione dell’identità greca.
La Grecia moderna è il risultato di una complessa stratificazione culturale che include influenze multiple, ma la sua continuità con l’antica Grecia è ben documentata. La lingua greca, ad esempio, ha una storia ininterrotta di oltre 5.000 anni, con testimonianze che vanno molto prima dei poemi omerici, almeno 2.000, fino al greco moderno.
el.wikipedia.org/wiki/Αρβανίτες
Il Nord Epiro e le rivendicazioni territoriali
Uno dei punti più controversi è la regione del Nord Epiro, nel sud dell’Albania, dove esiste una storica minoranza greca. I nazionalisti albanesi negano spesso l’autoctonia di questa comunità, sostenendo che si tratti di albanesi ellenizzati. Questa posizione è in contrasto con le evidenze storiche e archeologiche, che attestano una presenza greca nella regione fin dall’antichità. Invece noi sappiamo per certa la formazione della civiltà ionica proprio in questo territorio, (vedi articolo precedente sulla lingua greca).
Il Protocollo di Corfù del 1914 riconosce ufficialmente i diritti della minoranza greca in Albania, ma le tensioni persistono, alimentate da rivendicazioni territoriali e da una narrativa nazionalista che mira a negare l’esistenza di comunità greche al di fuori dei confini della Grecia moderna.
https://it.wikipedia.org/wiki/Protocollo_di_Corf%C3%B9
L’identità greca come costruzione religiosa?
Alcuni nazionalisti albanesi sostengono che l’identità greca moderna sia stata costruita principalmente sulla base della Chiesa ortodossa, piuttosto che su un substrato etnico distintivo. Secondo questa visione, la grecità sarebbe un fenomeno religioso, frutto della cristianizzazione ortodossa, e non una vera continuità etnica con l’antica Grecia.
Questa tesi, però, trascura il fatto che la lingua e la cultura greca hanno una storia millenaria, precedente all’avvento del cristianesimo. L’identità greca si è formata nel corso dei secoli, passando attraverso l’epoca classica, ellenistica, bizantina e ottomana, mantenendo una forte continuità culturale e linguistica.
La Guerra d’Indipendenza Greca e il ruolo delle potenze occidentali
Un’ulteriore argomentazione revisionista è che l’identità greca moderna sia stata “inventata” nel XIX secolo, durante la Guerra d’Indipendenza Greca (1821-1829), con il sostegno delle potenze occidentali (Regno Unito, Francia e Russia). Secondo questa tesi, la Grecia sarebbe stata creata per motivi geopolitici, enfatizzando un legame con l’antica Grecia che in realtà sarebbe stato in gran parte artificiale.
Questa affermazione ignora il fatto che il sentimento di identità greca è sopravvissuto per secoli sotto la dominazione romana (bizantina) e ottomana. I Greci del periodo ottomano si autodefinivano spesso “Romioì”, in riferimento alla tradizione dell’Impero Romano d’Oriente, ma la consapevolezza di appartenere a una tradizione greca più antica non è mai scomparsa. La Guerra d’Indipendenza fu un movimento di liberazione di un popolo con una forte identità storica, non un’invenzione esterna.
La posizione della comunità accademica
Le tesi revisioniste avanzate dai nazionalisti albanesi non trovano conferma nelle ricerche storiche, linguistiche e archeologiche. Gli studiosi concordano sul fatto che l’identità greca abbia radici profonde e millenarie e una continuità storica ben documentata, quando invece degli Illiri non si conosce lingua e scrittura e vengono considerati estinti, assorbiti nella Romanità e nel mondo slavo. La lingua greca, la cultura e le tradizioni hanno attraversato i secoli, adattandosi ai cambiamenti politici e sociali, ma mantenendo un legame ininterrotto con il passato.
Conclusioni: identità e nazionalismo nei Balcani
Le controversie sull’identità greca riflettono tensioni nazionalistiche più ampie nei Balcani, una regione storicamente segnata da conflitti etnici e rivendicazioni territoriali, fomentati da interessi geopolitici di forze esterne con intenzione di occupare i territori. Il revisionismo nazionalista, sebbene privo di fondamento scientifico, è spesso utilizzato come strumento politico per legittimare rivendicazioni territoriali o negare i diritti delle minoranze.
L’identità greca, con la sua ricca storia e cultura, rimane un pilastro della civiltà europea. Comprenderne le radici e le sfide è essenziale per promuovere il dialogo e la cooperazione in una regione ancora oggi divisa da conflitti e tensioni.
Fonti:
- John Boardman, The Greeks Overseas: Their Early Colonies and Trade (1980)
- Nicholas Hammond, A History of Greece to 322 B.C. (1986)
- Oliver Jens Schmitt, Skanderbeg: Der neue Alexander auf dem Balkan (2009)
- Protocollo di Corfù (1914), documenti storici.
Articolo pubblicato su www.grecia.it
A cura di:
Formatore, sociologo, giornalista, editore.
Consulente organizzazione e comunicazione.
Coordinatore di progettazione europea internazionale.