Pompei, un ponte tra Italia e Grecia

Pompei, un ponte tra Italia e Grecia: la “Casa del Tiaso” e le radici elleniche della cultura magnogreca

Pompei, la città sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., continua a svelare i suoi tesori, regalandoci nuove conferme del profondo legame culturale tra l’Italia meridionale e la Grecia antica. Mercoledì scorso, il Parco Archeologico di Pompei e il ministero della Cultura hanno diffuso le immagini di un eccezionale ritrovamento: un salone per banchetti del I secolo a.C., decorato con una straordinaria megalografia, un affresco di grandi dimensioni che raffigura il corteo dei seguaci di Dioniso, il dio greco del vino.

La scoperta, avvenuta nella Regio IX, insula 10, un’area centrale del parco archeologico, è stata battezzata “Casa del Tiaso”, dal termine greco antico “thiasos”, che indicava il corteo rituale dei devoti di Dioniso. L’affresco, che si estende su tre pareti della sala, rappresenta cacciatrici, danzatrici e giovani satiri, creature mitologiche dal busto umano e dalle gambe caprine, immerse in un’atmosfera di festa e misticismo.

Pompei e la cultura magnogreca: un legame indissolubile

La “Casa del Tiaso” non è solo una testimonianza artistica di rara bellezza, ma anche una prova tangibile dell’influenza della cultura greca su Pompei e sull’intera area campana. La città, infatti, era parte della Magna Grecia, quel vasto territorio dell’Italia meridionale colonizzato dai Greci a partire dall’VIII secolo a.C., che divenne un crogiolo di tradizioni, filosofie e arti elleniche.

Recentemente, le tecnologie avanzate hanno permesso di leggere antiche pergamene carbonizzate trovate nella vicina Ercolano, rivelando testi filosofici di scuola epicurea. Questi scritti testimoniano come l’area napoletana fosse un vivace centro di diffusione dell’Epicureismo, la filosofia greca fondata da Epicuro, che predicava la ricerca della felicità attraverso il piacere moderato e la liberazione dalle paure.

La “Casa del Tiaso”, con la sua megalografia dionisiaca, sembra quasi un’illustrazione di questi principi: il corteo di Dioniso, dio del vino e dell’estasi, celebra la gioia di vivere e l’armonia con la natura, temi cari anche alla filosofia epicurea. Non è un caso che Pompei, città ricca e cosmopolita, abbia abbracciato con entusiasmo queste influenze, facendole proprie e trasformandole in un patrimonio unico.

La “Nuova Villa dei Misteri” e il dialogo tra passato e presente

La scoperta è stata ribattezzata “Nuova Villa dei Misteri”, in omaggio a uno degli edifici più celebri di Pompei, dove nel 1909 fu rinvenuto un altro ciclo di affreschi legati ai riti dionisiaci. Questo parallelismo non è solo un tributo alla continuità archeologica, ma anche un invito a riflettere sul dialogo tra passato e presente.

La “Casa del Tiaso” sarà visitabile tutti i giorni dal lunedì al venerdì alle ore 11, in gruppi di massimo 15 persone. Un’occasione imperdibile per immergersi nell’atmosfera di un banchetto antico, tra danzatrici, satiri e il richiamo di Dioniso, e per riscoprire le radici comuni della cultura italo-ellenica.

Alberto Angela e il racconto di una scoperta

Mercoledì sera, il divulgatore Alberto Angela ha dedicato alla scoperta una puntata del suo programma Ulisse, il piacere della scoperta, in onda su Rai 1. Attraverso il suo racconto, milioni di spettatori hanno potuto ammirare la bellezza della megalografia e comprendere il significato profondo di questa scoperta, che ci ricorda come Pompei sia stata, e continui a essere, un ponte tra l’Italia e la Grecia.

Conclusione: Pompei, culla della cultura italo-ellenica

La “Casa del Tiaso” non è solo una nuova gemma nel già ricchissimo patrimonio pompeiano, ma un simbolo della vitalità della cultura magnogreca, che ha saputo fondere tradizioni italiche e greche in un’unica, straordinaria espressione artistica e filosofica. Grazie alle nuove tecnologie e al lavoro instancabile degli archeologi, continuiamo a scoprire quanto il passato sia ancora vivo e capace di parlarci, ricordandoci che la cultura non conosce confini.

Pompei, con le sue case, i suoi affreschi e le sue pergamene, resta un faro della cultura italo-ellenica, un luogo dove il mito di Dioniso e la filosofia di Epicuro si intrecciano, invitandoci a celebrare la bellezza della vita e la profondità del pensiero.

Visitate la “Casa del Tiaso” e lasciatevi trasportare dal corteo di Dioniso: un viaggio nel tempo, alla scoperta delle radici comuni della nostra storia.

Fonte: https://pompeiisites.org/comunicati/pompei-emerge-una-sala-affrescata-con-iniziazione-ai-misteri-e-corteo-di-dioniso/

 

 

Presentazione a cura di:
Evangelos Alexandris Andruzzos
Formatore, sociologo, giornalista, editore.

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