Proteste in Grecia per il secondo anniversario del disastro ferroviario di Tempi
Venerdì scorso, in occasione del secondo anniversario del disastro ferroviario di Tempi, che nel 2023 causò la morte di 57 persone (per lo più studenti), decine di migliaia di persone sono scese in piazza in tutta la Grecia per protestare contro la lentezza delle indagini e le presunte responsabilità del governo. Le manifestazioni, inizialmente pacifiche, sono degenerate in scontri con la polizia, specialmente ad Atene, dove sono state arrestate oltre 150 persone e 34 feriti sono stati ricoverati in ospedale.
Lo sciopero generale
Un grande sciopero generale ha paralizzato il paese, con la partecipazione di lavoratori del settore pubblico e privato, avvocati, operatori sanitari e insegnanti. Trasporti pubblici, traghetti, aerei e treni hanno subito cancellazioni o ritardi, mentre molti negozi, ristoranti e teatri hanno chiuso per aderire alla protesta.
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Il disastro di Tempi
Il disastro avvenne la notte tra il 28 febbraio e il 1° marzo 2023, quando un treno passeggeri e un treno merci si scontrarono vicino a Tempi, in Tessaglia, a causa di un errore umano e di problemi strutturali del sistema ferroviario greco. Dopo l’impatto, una violenta esplosione aggravò il bilancio delle vittime. Le indagini non hanno ancora chiarito la natura del materiale infiammabile che causò l’esplosione, né sono stati avviati processi penali.
Le accuse al governo
I familiari delle vittime, riuniti nell’associazione “Non ho ossigeno”, accusano il governo di aver ostacolato le indagini. A gennaio 2023, il parlamento greco ha respinto la richiesta di istituire una commissione d’inchiesta per esaminare le responsabilità di due ex ministri dei Trasporti. Un recente sondaggio mostra che oltre l’80% dei greci ritiene che il governo non abbia fatto abbastanza per fare luce sul disastro.
Le richieste dei manifestanti
I manifestanti chiedono giustizia per le vittime, maggiore trasparenza nelle indagini e miglioramenti urgenti alle infrastrutture ferroviarie del paese. L’opposizione ha annunciato una mozione di sfiducia contro il governo, ma la maggioranza assoluta del partito di centrodestra Nuova Democrazia rende improbabile la sua approvazione.
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