https://www.deepl.com/ <<< ΠΟΙΟΤΙΚΗ ΜΕΤΑΦΡΑΣΗ ΓΙΑ ΠΑΝΤΑ ΜΕ ΕΝΑ ΚΛΙΚ
CRISPR E L’AUTODETERMINAZIONE GENETICA:
QUANDO IL FEMMINISMO INCONTRA LA BIOPOLITICA
di Grazia Giancola, Biologa – Redazionista Filo Italoellenico
Cari amici del Filo Italoellenico,
ho letto l’articolo sulla rivendicazione dell’aborto legale in tutta Europa, senza eccezione alcuna, e vorrei partecipare al dibattito pubblico e attuale sui diritti della libertà personale. Tema così legato però alla deontologia scientifica per la tutela della specie umana da invasioni di campo da neobarbari manipolatori, in questo caso del nostro DNA-RNA, il codice genetico dell’intera umanità a rischio di elaborazione, sfruttamento industriale, commerciale, perfino di robotica per perpetuare divaricazioni di caste, reddito, carisma, potere o “razza”…
Voglio sottolineare le problematiche attuali su cui l’etica sociobiopolitica deve riflettere con attenzione, per prevenire catastrofi che portano direttamente all’Antropocene, per abuso tecnoscientifico su sollecito del turbocapitalismo, creando mostri da laboratorio, Frankenstein su misura del committente disposto a sborsare il capitale richiesto per il mostruoso “servizio”.
1. IL CORPO COME CAMPO DI BATTAGLIA (ANCORA)
Mentre i tribunali discutono di aborto, una rivoluzione silenziosa sta ridefinendo il concetto stesso di autonomia corporea. CRISPR-Cas9, la “forbice molecolare” che modifica il DNA, ci pone domande radicali:
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Biohacking anarchico: A Berlino, collettivi femministi usano CRISPR in garage per “disattivare” geni legati a malattie ereditarie (Wired, 2023). Atto di liberazione o resistenza biotecnologica?
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Il paradosso italiano: La Corte Costituzionale (sent. 245/2023) dichiara il genoma “inviolabile“, ma permette alle multinazionali di brevettare geni umani. Dove finisce il corpo e inizia il capitale?
L’editing genetico è il nuovo fronte dell’aborto. Se negare l’IVF è controllo patriarcale, CRISPR può essere sia arma di liberazione che di oppressione.
2. LGBTQ+ E DIRITTO ALL’ALTERITÀ GENETICA
La tecnologia potrebbe:
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Eradicare l’omosessualità? Nel 2022, un documento vaticano proponeva di “correggere” orientamenti sessuali via editing (Investigative Europe). La risposta: il QueerGenome Project, rete di scienziati LGBTQ+ che mappano la diversità genetica.
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Creare gravidanze in corpi XY: Ricerche giapponesi su uteri artificiali (2024) aprono possibilità a donne trans e uomini non binari. Ma l’accesso sarà un privilegio?
CRISPR ci costringe a ripensare il femminismo: non solo diritto ad abortire, ma a ridisegnare i corpi.
3. MALTA, L’IPOCRISIA SOCIOBIOPOLITICA
Nell’isola dove l’aborto è reato, la startup NeoGen vende screening genetici per embrioni IVF a coppie gay. Ironia crudele:
lo Stato vieta di interrompere una gravidanza, ma permette di selezionare embrioni “perfetti”.
DATI:
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68% delle cliniche IVF europee usa CRISPR (ESHRE).
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90% delle modifiche è per ricchi (>200k/anno, OMS).
È eugenetica di classe mascherata da “progresso”.
4. LA PROPOSTA DEL FILO ITALOELLENICO
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Autodeterminazione radicale: Diritto a modificare il proprio DNA, ma divieto di editing embrionale (no a “bambini su misura”).
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Scienza comune: Espropriare brevetti CRISPR, come il Costa Rica ha fatto con i farmaci.
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Tassa sulle nozze geneticamente omogenee: Per frenare dinastie biologiche ereditarie, élite dinastiche (Sociobiologia applicata).
CASO STUDIO:
A Salonicco, un laboratorio anarchico offre test genetici gratuiti ai migranti. Hanno scoperto una variante che blocca l’amianto – ora usata per citare in giudizio multinazionali.
LA DOMANDA FINALE:
Dovremo lottare per il diritto a non essere modificati, in un mondo dove CRISPR sarà obbligatorio per “restare competitivi”?
(Prossimo: “Femministe post-umane e uteri artificiali”).
