Syrakùsai (in greco antico: Συρακούσαι) la città più ellenica del mondo!
La storia di Siracusa in epoca greca si apre nella seconda metà dell’VIII secolo a.C., con la colonizzazione ellenica. La polis era chiamata dai Greci Syrakùsai (in greco antico: Συρακούσαι). Il centro, situato sulla costa sud-orientale della Sicilia, corrisponde all’odierna Siracusa, città italiana capoluogo di provincia. E’ la polis dove il popolo parlava greco più a lungo che in qualsiasi altro posto sulla Terra! E’ sua la subcolonia di Ancona e da questi legami nascono poi le città bizantine di Venezia, Ravenna, Milano e tante altre…
Il Tempio di Apollo di Siracusa, il più antico di Sicilia dedicato al dio del sole.
Nata da una colonia di Corinto, la polis in breve tempo crebbe, fondando essa stessa altre colonie in Sicilia. Successivamente vide l’avvicendarsi di numerosi tiranni; tra i principali che la città ebbe si citano: Gelone, il primo tiranno aretuseo proveniente da Gela che dotò la polis di un numeroso esercito e di una tra le flotte più potenti del Mediterraneo; Dionisio I di Siracusa, considerato come il prototipo del potere assoluto, portò la polis ad una grande espansione fondando colonie persino in Adriatico; Agatocle, fu il primo tiranno a prendere il nominativo di Re, e infatti egli è ricordato per essersi titolato Re di Sicilia e Re d’Africa; infine Gerone II, il tiranno che ad un certo punto instaurò un governo quasi democratico, guidando Syrakousai nel difficile periodo in cui Roma iniziò la conquista della Sicilia.
La fondazione di Siracusa viene storicamente fissata nel 734 o 733 a.C. ad opera di un gruppo di Corinzi guidati da Archia assieme al poeta Eumelo di Corinto, che sbarcati nei pressi del fiume Anapo insediarono nell’isola di Ortigia.
Il luogo prescelto era strategico, sia per la posizione geografica al centro del Mediterraneo e quindi degli scambi commerciali, sia per la presenza di caratteristiche naturali invidiabili: doppio porto sicuro, abbondanza di risorse idriche, territorio facilmente difendibile. Il nome della città probabilmente deriva dalla lingua sicula Syraco che vuol dire palude, per la presenza di paludi nell’attuale zona dei Pantanelli, da cui poi la parola greca Syracoùssai. Si hanno infatti tracce di presenza autoctona nei pressi della città sin dal IV millennio a.C.
«L’anno successivo Archia, degli Eraclidi, giunto da Corinto fondò Siracusa, dopo aver scacciato i Siculi dall’isola che, ora non più cinta dal mare, racchiude la città interna. Successivamente anche la città esterna, riunita all’altra mediante un muro, divenne popolata.» (Tucidide, La guerra del Peloponneso, Libro VI 3)
La mitica Fonte Aretusa, lo specchio d’acqua dolce che confina con l’acqua salata e che divenne il simbolo dell’intera polis di Syrakousai, si riteneva fosse la forma liquida della ninfa Aretusa; ancora oggi, i cittadini di Siracusa sono chiamati “aretusei”.
L’insediamento greco determina quindi la cacciata della popolazione indigena (i siculi) verso l’entroterra, scatenando nei primi periodi una serie di guerre vinte da Siracusa, che man mano rafforzarono il suo potere su territori sempre maggiori.
Syrakousai non conobbe solo la Tirannide, essa infatti visse anche momenti di Repubblica, che non fermarono comunque i conflitti bellici che si ritrovò ad affrontare, come quello con Ducezio Re dei Siculi e la sua synteleia. Inoltre fu il principale teatro dell’epico scontro avvenuto con Atene, che durante la guerra del Peloponneso attaccò la polis siceliota con l’intento di conquistarla, ma i suoi piani fallirono, anche grazie all’alleanza che Syrakousai strinse con Sparta.
La polis visse oltre mezzo millennio da protagonista del suo tempo, fino alla conquista da parte di Roma, avvenuta nel 212 a.C. dopo un lungo assedio. Fu una delle ultime poleis di Sicilia a cadere sotto il dominio romano. Tra i suoi abitanti illustri, va ricordato Archimede, matematico antico siracusano che con le sue geniali invenzioni e scoperte diede il suo contributo fondamentale al corso della storia scientifica.
Gli storici sono concordi nell’affermare che Syrakousai fu la più grande metropoli del mondo greco antico.
Ancona, figlia di Siracusa: l’espansione greca nel Mediterraneo e la nascita di un impero
Siracusa, la splendente perla della Sicilia, non fu solo un fulcro culturale e politico, ma anche una potenza marittima che proiettò la sua influenza in tutto il Mediterraneo. La fondazione di Ancona nel 387 a.C. ne è una testimonianza tangibile. Questa colonia dorica, situata sulla costa adriatica dell’Italia, divenne ben presto un importante centro commerciale e culturale, legando indissolubilmente il suo destino a quello della madrepatria.
Palazzo degli Anziani, l’antica sede della Repubblica di Ancona, dal 2011 di nuovo sede di rappresentanza del comune
Ancona diviene città nel 387 a.C., data di fondazione della colonia di Ankón da parte di greci siracusani di stirpe dorica. Il preesistente centro piceno venne pacificamente assorbito da quello greco e la città rimase per circa due secoli una fiorente colonia greca. Successivamente fu alleata e poi municipium di Roma, attivo porto di comunicazione tra la capitale e l’Oriente. Ebbe particolare importanza sotto l’impero di Traiano. Dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente fu assoggettata al regno degli Eruli e poi a quello degli Ostrogoti, come gran parte del resto d’Italia. In seguito alla guerra gotico-bizantina, fece parte della pentapoli marittima dell’Impero Bizantino.
Un impero greco prima di Roma L’espansione siracusana va ben oltre la fondazione di Ancona. La città siciliana, sotto la guida di figure carismatiche come Gerone II e Ierone II, costruì un vero e proprio impero, anticipando di secoli quello romano. Oltre ad Ancona, altre città costiere dell’Adriatico, come Adria, furono colonizzate dai Siracusani, formando una rete di insediamenti che controllava le rotte commerciali e le risorse della regione.
L’eredità di Siracusa: un ponte tra Oriente e Occidente L’influenza di Siracusa si estese ben oltre l’Adriatico. La cultura greca, con le sue tradizioni, le sue arti e la sua filosofia, si diffuse in tutto il Mediterraneo occidentale, lasciando un’impronta indelebile sulla storia e sulla cultura delle popolazioni locali.
Ancona e l’eredità dorica Ancona, in particolare, conservò a lungo le caratteristiche della sua origine dorica. Il suo urbanistica, la sua architettura e le sue istituzioni riflettevano l’eredità della madrepatria. La città divenne un importante centro di scambi commerciali, ma anche un luogo di produzione di manufatti e opere d’arte che testimoniano l’alta qualità della cultura greca.
Le rotte commerciali siracusane e gli scambi
Siracusa, grazie alla sua posizione strategica nel Mediterraneo, controllava rotte commerciali che la collegavano con gran parte del mondo antico. Le sue navi solcavano le acque del Mar Ionio, del Tirreno e dell’Adriatico, raggiungendo porti dell’Africa settentrionale, della Grecia e dell’Italia peninsulare.
Principali rotte e prodotti scambiati:
Rotta occidentale: Verso la Sicilia occidentale, la Calabria e la Campania, Siracusa esportava grano, vino, olio d’oliva e manufatti in ceramica. Importava invece metalli preziosi, legname e prodotti di lusso dall’Oriente.
Rotta orientale: Verso la Grecia e le isole dell’Egeo, Siracusa commerciava soprattutto grano e prodotti artigianali. Importava invece ceramiche, tessuti, metalli lavorati e oggetti d’arte.
Rotta settentrionale: Verso l’Adriatico, Siracusa controllava le rotte verso le colonie che aveva fondato, come Ancona e Adria. Scambiava prodotti agricoli, manufatti e schiavi.
L’influenza culturale greca nelle colonie siracusane
La cultura greca si diffuse nelle colonie siracusane attraverso molteplici canali:
Fondazione delle colonie: I coloni provenienti da Siracusa portavano con sé le loro tradizioni, il loro dialetto, la loro religione e le loro arti.
Istituzioni: Nelle colonie venivano istituite agorà, teatri, templi e ginnasi, replicando i modelli delle città greche.
Arte e artigianato: Artisti e artigiani siracusani introducevano nelle colonie le loro tecniche e i loro stili, contribuendo alla diffusione della cultura greca.
Miti e leggende: I miti e le leggende greche venivano narrati e tramandati di generazione in generazione, radicandosi nella cultura delle colonie.
Testimonianze archeologiche:
Le testimonianze archeologiche dell’influenza greca nelle colonie siracusane sono numerose e varie:
Architettura: Templi dorici, teatri, agorà e sistemi idraulici sono solo alcuni esempi dell’architettura greca presente nelle colonie.
Ceramica: La ceramica a figure rosse e nere, tipica della Grecia, è stata rinvenuta in abbondanza nelle colonie.
Sculture: Statue di divinità e personaggi mitologici, realizzate in marmo o in bronzo, testimoniano l’alta qualità dell’arte greca nelle colonie.
Iscrizioni: Le iscrizioni in greco antico, rinvenute su monumenti, vasi e altri oggetti, forniscono importanti informazioni sulla lingua, la religione e le istituzioni delle colonie.
Il declino di Siracusa e delle sue colonie
Il declino di Siracusa e delle sue colonie fu causato da una serie di fattori:
Concorrenza con altre potenze: L’ascesa di Roma e di altre città-stato greche indebolì la posizione dominante di Siracusa.
Conflitti interni: Lotte intestine e cambiamenti politici destabilizzarono la città.
Invasioni barbariche: Le invasioni dei popoli del Nord misero a dura prova le difese delle città greche.
Cambiamenti climatici: Periodi di siccità e carestie indebolirono l’economia delle città.
L’evoluzione storica e il ruolo di Bisanzio Con il declino dell’impero romano d’Occidente, l’Italia subì profonde trasformazioni. Città come Ravenna e Milano divennero importanti centri dell’impero romano d’Oriente, mentre Venezia, inizialmente un piccolo insediamento lagunare, crebbe in importanza grazie ai suoi legami commerciali con Costantinopoli. Venezia, in particolare, assorbì molti elementi della cultura bizantina, diventando una sorta di “nuova Costantinopoli” in Occidente.
Un’eredità che continua a vivere L’eredità di Siracusa e dell’espansione greca nel Mediterraneo è ancora oggi viva nelle città fondate dai Siracusani. Ancona, con il suo porto e la sua ricca storia, è un esempio lampante di come la cultura greca abbia lasciato un segno indelebile nel nostro continente. La sua fondazione da parte dei Siracusani è un capitolo fondamentale della storia, che merita di essere riscoperto e valorizzato.
La storia di Ancona e delle altre colonie siracusane ci ricorda l’importanza delle connessioni culturali e commerciali tra i popoli del Mediterraneo. L’espansione greca, con le sue città e le sue culture, ha contribuito a formare l’identità dell’Europa e a plasmare il nostro mondo.
Il ruolo di Venezia e i legami con Bisanzio
Venezia, inizialmente un piccolo insediamento lagunare, crebbe in importanza grazie alla sua posizione strategica e ai suoi legami commerciali con l’Oriente. La caduta dell’Impero romano d’Occidente e la conseguente frammentazione politica dell’Italia favorirono l’ascesa di Venezia.
Venezia marittima (in latino: Venetia maritima, in greco: Bενετικὰ, “Venetikà”) o Venezia bizantina era un territorio dell’Impero bizantino inquadrato nell’Esarcato d’Italia e corrispondente alla fascia costiera dell’antica Venetia, cioè alle coste degli odierni Veneto e Friuli-Venezia Giulia, distinta dall’entroterra della Venezia euganea passata dalla fine del VI secolo sotto il controllo dei Longobardi.
Venezia bizantina prima della conquista dei territori di Padova da parte del re longobardo Agilulfo nel 601.
Il territorio interessato era una vasta area periferica dei domini bizantini in Italia, caratterizzata da insediamenti sparsi, senza centri urbani di rilievo. Le precarie condizioni geografiche favorirono nuovi modelli sociali ed economici che si svilupparono dalle tradizionali attività lagunari d’epoca romana come la pesca, la lavorazione del vetro e l’estrazione del sale. Scampata alle invasioni barbariche, la popolazione locale sviluppò inoltre notevolmente il commercio, grazie alla protezione che garantiva il complesso sistema di canali ed isole e grazie ai privilegi fiscali di cui godevano le province bizantine in Italia. La distanza da Bisanzio ed alcune controversie politiche dovute allo scisma tricapitolino causarono inizialmente la nascita di due fazioni in lotta fra loro, variamente schierate ora con i Longobardi ora con i Bizantini, finché le forti autonomie concesse dagli imperatori bizantini furono ufficializzate nella nascita, tra la fine del VII secolo e gli inizi dell’VIII del Ducatus Venetiae.
Legami con Bisanzio:
Commercio: Venezia divenne il principale intermediario tra l’Occidente e l’Oriente, importando da Bisanzio tessuti di lusso, spezie, e oggetti d’arte.
Cultura: L’arte bizantina influenzò profondamente l’architettura, la pittura e la scultura veneziana.
Istituzioni: Le istituzioni politiche e sociali di Venezia furono influenzate dal modello bizantino.
Venezia, con la sua ricchezza e la sua potenza marittima, divenne una delle città più importanti del Mediterraneo, conservando per secoli i legami con le sue radici culturali, religiose e commerciali dell’impero Romano d’Oriente (bizantino).
Consulente organizzazione e comunicazione.
Coordinatore di progettazione europea internazionale.