Per proteggere la città dai pirati Cariani dal mare e dai Beoti dalla terra, Cecrope divise l’Attica in dodici regioni, per gestire al meglio la popolazione: Aphidnai, Vravrona, Decelia, Epakria, Eleusis, Cecropia, Kifisia, Kythairos, Faliro, Sfaittos , Tetrapolis, Thoriko Altro…(nomi che ci sono ancora adesso).
Corinna Giraudi (Caplain St. Andre) Esperta viaggiatrice, hostess, traduttrice.
Tra mito e storia, il divario è enorme e bisogna colmarlo
Mentre alcuni dettagli del mito, come i nomi dei re e la divisione dell’Attica, potrebbero essere basati su figure storiche reali, arrivati in epoca storica per via orale, la maggior parte del mito è inventata, costruita dalle generazioni successive per dare senso e identità alla propria provenienza.
di Evangelos Alexandris Andruzzos
Storia di Atene:
Atene, una città cancellata per secoli durante il medioevo, deserta durante il periodo dei 4 secoli di dominio Ottomano e abitato dai soli soldati albanesi di guardia alla casamatta del Partenone e caserma di Acropoli, castello naturale e fortificato fin dall’antichità, dal 1831 è stata scelta dal re Bavarese Ottone come capitale. E’ stato proprio lui con 5 suoi consulenti filologi tedeschi cultori della cultura e lingua antica ionica, di ribattezzare i luoghi con le denominazioni originali, oggi quartieri e municipalità dell’area metropolita di Atene. E’ infatti la città più grande della Grecia, per immigrazione della provincia ellenica verso la capitale alla ricerca di lavoro e reddito presso lo Stato nascente, e vanta una storia millenaria, insieme al suo porto di Pireo, che va conosciuta ed apprezzata veramente.
Le sue origini risalgono al Neolitico, abitata dai Pelasghi, barbari navigatori e predoni di terra e i postumi greci dell’Attica l’hanno chiamata “Kranaa”. Successivamente, gli Ioni si stabilirono nella regione. Per primi i Driopi, verso il 1200 dell’Era antica, cacciati dalle tribù indoeuropee dalla Focide, Etolia, Acarnaia, Epiro, i monti Parnasso e Pindos, spinti fuori dalla costa Ionica, hanno dovuto abbandonare i loro luoghi nativi, boschi e pianure occupati dalle nuove tribù e rifugiarsi nella deserta penisola dell’Attica. Hanno insediato il monte Immetto, fondato il Pireo e da qui estesi nei secoli successivi verso la Trezina, la Thermisia, Ermione e l’Argolida fino a Porto Heli.
Nel corso del tempo, diversi re governarono Atene, tra cui il leggendario Kekrops, a cui si attribuisce l’introduzione della monogamia e della sepoltura dei morti ellenizzando i riti e i costumi locali. La città si sviluppò rapidamente a causa del clima mite, l’acqua abbondante, le risorse ricche, per agglomerati di agricoltori sparsi nella vallata e divenne un importante centro culturale e politico grazie ai commerci via mare con l’Egeo.
Mito di Atene:
La leggenda narra che il nome di Atene derivi da una contesa tra la dea Atena e il dio Poseidone. Entrambi desideravano il controllo della città e offrirono doni ai suoi abitanti. Atena donò un ulivo, simbolo di pace e prosperità, mentre Poseidone fece sgorgare una sorgente d’acqua. Gli Ateniesi scelsero il dono di Atena, prediligendo la terra e l’agricoltura come valore supremo per l’esistenza urbana invece della pirateria via mare e la città fu chiamata in suo onore.
Separando la realtà dal mito, possiamo ricostruire una storia più accurata di Atene, una città ricca di fascino e di un’eredità inestimabile perché qui si sono incontrate e mischiate popolazioni di diverse origini, moltiplicando gli stimoli del cosmopolitismo, l’interculturalismo.
La distinzione tra fatti e mito non è sempre netta e alcune interpretazioni possono variare, e noi abbiamo l’obbligo di decifrare la leggenda restando attaccati non tanto alla tradizione orale del mito, quanto alle verifiche scientifiche interdisciplinari che, grazie alle nuove tecnologie digitali, ci permettono di leggere il passato e diffondere la vera storia dei fatti.
Per un approfondimento sulla storia di Atene, si consiglia di consultare i moltissimi libri, pubblicazioni scientifiche aggiornate e siti web di archeologia e storia antica, a partire dai reperti museali e visitandoli fisicamente e virtualmente. La ricerca nei motori Goοgle, Bing e altri, sono di grande aiuto.
È importante ricordare che il mito ha una funzione simbolica, è racconto propedeutico di livello infantile e non va interpretato come un resoconto letterale della realtà.
Formatore, sociologo, giornalista, editore.
Consulente organizzazione e comunicazione.
Coordinatore di progettazione europea internazionale.