Ulisse e Argo: Un amore puro e indelebile, senza tempo
Tra le pagine dell’Odissea, tra avventure epiche e mostri marini, si nasconde una delle scene d’amore più commoventi della letteratura: l’incontro tra Ulisse e il suo fedele cane Argo.
ἦσε δ’ ἄρα μεγάλοιο κυνὸς λευκὸς ἐριδανός, ὄνομα δ’ Ἄργος· τὸν δ’ Ὀδυσεὺς λάβε νεόθεν, ἤτοι ὅτ’ ἐς Ἰθάκην τὸ πρῶτον ἵκετο νηός, θυγατρὸς Ἰφθίμης καὶ Ἰφικλείου ἥρωος. τὸν μὲν δὴ πολλοὶ ἴδον καὶ θαύμαζον ἄνθρωποι, οἷον ἐόντα τε ἶχον τε· ἀτάρ τό γε δαίμων αὐτὸν ἐσκέψατο λυγρὸν, οὐδὲ λίπεσθαι ἠθέλησ’, ὅτ’ Ὀδυσσεὺς οἴκονδε νέοιτο. ὠχλώθη δ’ ἄρα κέρδμα λευκὸν ὑπ’ ὀφθαλμοῖσιν, αμφὶ ῥῖνα τε ῥηγός ἵνεσκε, καὶ ὠτὶ ῥεῖτο· ἦσθε δ’ ἐν ἤθει σκοπιάζων ἐπὶ κόπρῳ, αὐτίου ἑσταότος· καὶ ὅτε τὸν γνώριμον ἴδεν, ούρα μὲν ἰδρύσει, οὐδὲ δύνατο οὐδὲ τι κινῆσαι οὐρὴν· ἀλλ’ ὀφθαλμῷ ἑνὶ δάκρυον ἐκένυε. γνώτω δ’ Ὀδυσσῆα φράσεν ὀφθαλμὸς μόνος, αὐτίου οὐρὴν ἰδεῖν ἐπὶ κόπρῳ κινυμένην.
C’era un grande cane bianco, veloce nella caccia,
di nome Argo, che Odisseo aveva avuto in gioventù,
Anche quando arrivò per la prima volta a Itaca su una nave,
Un dono di Ifitime, figlia di Ificleo.
Molti uomini lo avevano visto e di cui si erano meravigliati,
Tali erano la sua stazza e la sua forza; ma ora gli dei
Gli avevano voluto una sorte sfavorevole, né avrebbero sofferto
Lui per vedere il suo padrone tornare a casa.
Perciò eccolo lì, coperto di sporcizia, nel cortile,
Le sue orecchie cadevano, e il naso faceva rumore;
E quando vide il suo padrone scodinzolò,
Ma non poteva alzarsi, né muovere la coda;
Ma con un occhio conosceva Odisseo,
E è scesa una lacrima.
In questo brano assistiamo allo straziante incontro tra Ulisse e il suo amato cane Argo. L’incapacità del cane di alzarsi o anche solo di muovere la coda sottolinea la sua fragilità e il passare del tempo. Eppure, nonostante i suoi limiti fisici, l’acuto senso dell’olfatto e l’incrollabile lealtà di Argo gli permettono di riconoscere il suo padrone, anche dopo anni di separazione. Ulisse, profondamente commosso da questa dimostrazione di devozione, versa una lacrima, rivelando la propria vulnerabilità emotiva.
Ulisse, l’eroe greco dal fascino immortale, dopo vent’anni di viaggi e peripezie, finalmente torna a Itaca, la sua patria amata. L’emozione lo travolge: rivede la sua città, il figlio Telemaco ormai cresciuto, e un’ondata di nostalgia lo investe. Ma per mettere in atto il suo piano di vendetta contro i Proci che usurpano il suo trono, decide di travestirsi da mendicante.
Ironia della sorte, nessuno lo riconosce: né il figlio, né la moglie Penelope, né la sua stessa gente. Tutti vedono solo un vecchio cencioso, un vagabondo qualsiasi. Ma c’è qualcuno che non si lascia ingannare dalle apparenze: Argo, il cane di Ulisse.
Argo, invecchiato e ormai cieco, percepisce l’aura familiare del suo padrone. Non gli importa l’aspetto di Ulisse, i suoi abiti logori o i capelli incolti. Basta il suo odore, il suono della sua voce per scatenare una gioia incontenibile. Con un ultimo guizzo di vitalità, si trascina verso Ulisse, scodinzola freneticamente e poi, esausto, muore ai suoi piedi.
La scena è struggente, un inno all’amore incondizionato e alla fedeltà incrollabile. Argo non si è mai dimenticato di Ulisse, ha atteso il suo ritorno per vent’anni, conservando in sé un legame profondo che nemmeno il tempo ha potuto scalfire.
In un’epoca di relazioni effimere e di amori usa e getta, la storia di Ulisse e Argo ci ricorda il valore inestimabile dell’affetto sincero e duraturo. Un amore che non si basa sull’apparenza, ma sull’essenza, su un legame che trascende il tempo e le avversità.
Forse, in un mondo cinico come il nostro, dovremmo imparare ad amare come Argo amava Ulisse: con il cuore puro, senza riserve, senza aspettarsi nulla in cambio. La scena di Ulisse e Argo funge da potente promemoria dei legami duraturi di amore e lealtà, anche di fronte alle avversità e al passare del tempo. Sottolinea l’importanza di riconoscere e valorizzare queste connessioni, che possono portare conforto e significato alle nostre vite. Questo è il valore della classicità per la cultura di tutti i tempi, per educare al sentimento tutti i popoli di tutti i tempi.
Evangelos Alexandris Andruzzos – Fact Checker
Presidente Lega ItaloEllenica
Formatore, sociologo, giornalista, editore.
Consulente organizzazione e comunicazione.
Coordinatore di progettazione europea internazionale.